Parte da Comacchio il rilancio della pesca di valle. Confagricoltura ER incontra gli assessori regionali Mammi, Priolo e Lori

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La valorizzazione della vallicoltura al centro dell’incontro svoltosi stamane a Lido di Volano (Comacchio), presso la Valle Bertuzzi, promosso da Confagricoltura Emilia Romagna, alla presenza degli assessori regionali all’Agricoltura, all’Ambiente e alla Programmazione territoriale. Produzione naturale, tutela dell’ambiente e salvaguardia della biodiversità contraddistinguono da secoli l’attività dei vallicoltori che, nelle aree umide interne, producono branzini, orate, anguille e cefali come pure sogliole e gamberetti, in maniera del tutto naturale.

«Il mercato del pesce di valle è in crisi da due anni, le vendite sono pressoché azzerate a causa della pandemia e i ristori sono stati del tutto insufficienti - spiega il responsabile dei vallicoltori di Confagricoltura Emilia Romagna, Paolo Ciani -. Lavoreremo per costituire la prima associazione italiana di vallicoltori che dall’Emilia-Romagna intende allargare la propria base associativa anche oltre i confini regionali con l’obiettivo da un lato di sviluppare la vallicoltura estensiva, dall’altro di fare squadra insieme alla Regione, agli istituti scientifici delle Università e alla pubblica amministrazione, per intercettare le risorse messe a disposizione dalla nuova Pac e in particolare dal Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, FEAMPA 2021-27».

Infatti, è l’Unione Europea a richiamare l’attenzione degli Stati membri al fine di valorizzare le zone umide costiere – che in Emilia-Romagna coprono una superficie complessiva di 22.000 ettari -, incrementare l’acquacoltura, produrre pesce fresco biologico e promuovere la strategia sulla Biodiversità per il 2030. Le valli, quali aree vocate alla produzione, sono le naturali interpreti dell’indirizzo comunitario e contribuiscono a ridurre le importazioni di pesce e a limitare lo sfruttamento delle risorse del mare. La vallicoltura estensiva è una forma di attività il cui ciclo produttivo comincia in primavera con la “semina” degli avannotti, all’interno delle aree lagunari, dove il pesce si alimenta e cresce in maniera naturale per poi essere pescato, dopo almeno tre anni di vita, con metodi tradizionali di cattura quali il lavoriero. È una pratica antica che concorre a preservare un ecosistema di notevole pregio naturalistico, ricco di biodiversità. Il prodotto ittico che se ne ricava è di alta qualità ed ha un elevato valore nutritivo e biologico.

 

Le avverse condizioni climatiche – come ad esempio il caldo eccessivo ossia la mancanza di ossigeno fuori stagione - e l’incuria rappresentano un pericolo reale spesso all’origine di morie ittiche massive. Per via dell’erosione marina, le onde del mare minacciano sia le coste sia le arginature che proteggono le valli. È necessario un intervento strutturale a salvaguardia della nostra costa. Finora sono stati gli imprenditori a pagare le arginature affrontando anche costi aziendali molto alti fino a 100 mila euro al chilometro.

«Vorremmo ringraziare – hanno dichiarato gli assessori regionali Alessio Mammi, Irene Priolo e Barbara Lori – e complimentarci per la gestione della Valle Bertuzzi: la creazione di un’azienda capace di coniugare sostenibilità ambientale, economica e sociale è un risultato importante e non scontato e la vallicoltura ha tenuto insieme questi aspetti. La nostra presenza questa mattina ha inteso testimoniare lo sguardo innovativo di questa azienda valliva che sa coniugare il lavoro d’impresa con la sostenibilità dell’ecosistema circostante. Abbiamo intenzione di continuare a sostenere gli investimenti nel comparto ittico e dell’acquacoltura delle aziende del nostro territorio, in un contesto rispettoso del quadro normativo vigente. La richiesta mondiale di cibo sta aumentando e determinerà probabilmente anche l’incremento del consumo di pesce. L’Emilia-Romagna ha tutte le caratteristiche per produrre cibo di qualità certificata, in un ambiente sostenibile in grado di contribuire alla qualità produttiva. È fondamentale anche la progettazione e la ricerca a carattere scientifico dell’Università di Bologna attraverso il centro di ricerca di Cesenatico, che affianca il territorio e le imprese in un lavoro di qualità».

 

Così il presidente regionale Marcello Bonvicini: «Il valore di queste valli è stato a lungo sottostimato. Esse rappresentano un patrimonio unico sotto il profilo culturale e paesaggistico- ambientale nonché turistico, oltre che una preziosa fonte di reddito per gli abitanti del territorio. Saremo al fianco dei vallicoltori per sostenere la loro attività, ringraziamo gli assessori regionali, interlocutori ideali per portare avanti politiche condivise».

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