Costituire una cordata italiana per l’acquisizione di Verisem, una delle più importanti realtà italiane nel campo delle sementi, e per contrastare l’avanzata dei colossi cinesi e permettere all’Italia di mantenere il suo ruolo leader nel campo delle sementi.
Lo hanno chiesto, con un’interrogazione a risposta orale al Ministro delle politiche agricoli alimentari e forestali e al Ministro dello sviluppo economico, i Senatori Giorgio Maria Bergesio, Gianpaolo Vallardi, Rosellina Sbrana, Gianfranco Rufa e Cristiano Zuliani (Lega).
“Nel 2014, con l'acquisizione di Bonifiche Ferraresi, la più grande azienda agricola italiana attiva nella coltivazione e commercializzazione di prodotti agricoli, la FB Holding è entrata ad operare nel settore con l'obiettivo di creare un polo agroindustriale europeo di eccellenza”, spiegano in una nota i firmatari dell’interrogazione.
Oggi la FB Holding è fra i possibili competitori, in cordata con il Fondo italiano di investimento, per l'acquisto di Verisem, multinazionale messa in vendita dal fondo Usa Psp attirando anche l'interesse di due colossi cinesi, Syngenta e Cic.
I senatori precisano: “Verisem, fondata a Cesena ed ora di proprietà americana, ha 198 dipendenti in Italia, 62 negli Stati Uniti, 20 in Francia e 4 fra Russia e Slovenia, ed è una delle più importanti realtà italiane nel campo delle sementi, con un patrimonio di conoscenze scientifiche e tecniche produttive che ne fanno un settore di rilevanza strategica per il Paese”.
La holding cesenate realizza il 54 per cento del suo fatturato in Europa, il 20 per cento nelle Americhe, il 19 per cento fra Asia e Pacifico e il restante 6 per cento in Medio Oriente.
“Sarebbe una perdita per il sistema Paese l'eventuale esclusione di una società italiana dalla competizione, qualora sul negoziato Verisem si affermasse come unico criterio di valutazione quello finanziario, che tenderebbe a favorire i colossi cinesi e americani – aggiungono i senatori della Lega -. L'eventuale acquisizione dell'azienda da parte di colossi cinesi potrebbe comportare un monopolio mondiale sui semi di ortaggi ed erbe aromatiche, in un contesto in cui già 2 semi su 3, il 66 per cento, sono in mano a 4 multinazionali straniere, mettendo a rischio la biodiversità e l'identità stessa del territorio, oltre che le scelte alimentari dei consumatori”.
E ancora: “Da tempo i terreni italiani sono divenuti oggetto di acquisizioni di investitori stranieri; è necessario mettere in campo ogni azione per preservare la grande storia e i tratti distintivi che caratterizzano le coltivazioni nazionali, sfruttando anche l'opportunità di fare di Verisem il cardine di un polo rafforzato nel settore delle sementi”.Di qui l’appello dei senatori Bergesio, Vallardi, Sbrana, Rufa e Zuliani, che hanno chiesto ai Ministri di Politiche agricoli alimentari e forestali e dello Sviluppo economico di “verificare se esistano i presupposti affinchè possa costituirsi una cordata italiana per l'acquisizione della Verisem ed eventualmente operare per creare le condizioni che permettano all'Italia di poter mantenere il suo ruolo leader nel campo delle sementi, a tutela della tradizione agroalimentare made in Italy e degli elementi distintivi che caratterizzano le coltivazioni nazionali e l'identità stessa dei nostri territori”.
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