“Vorrei iniziare riconoscendo gli importantissimi legami economici che hanno l’Australia e l’Italia. Il nostro settore agricolo è piccolo, vale più di 42 mld di euro che è molto diverso rispetto ai 412 mld di euro del settore agricolo europeo o dei 56 mld euro di quello italiano. Abbiamo 85mila imprese agricole e di queste il 95% sono a conduzione familiare. Gli agricoltori australiani ricevono pochissimo sostegno diretto dal governo. Esportiamo circa il 70% della produzione in 192 paesi contribuendo alla sicurezza alimentare in tutto il mondo”.
Così Joanna Grainger, ministra consigliera per l’agricoltura della missione australiana presso l’Ue e la Nato, nel corso del webinar organizzato da Confagricoltura sulla Pac post 2023.
“Nel 1990 il governo si è allontanato dal sostenere direttamente gli agricoltori coi pagamenti per incoraggiare ad aumentare l’auto sufficienza e la redditività attraverso la ricerca e lo sviluppo. I pagamenti diretti sono stati poi reintrodotti e le tariffe e le quote eliminate. Il motore chiave dell’agricoltura in Australia è l’innovazione, noi cambiamo costantemente le pratiche di gestione dell’azienda agricola, dato anche dalle sfide sul clima e l’estrema siccità. Il governo australiano ha un approccio distaccato rispetto a come gli agricoltori gestiscono la propria attività e si concentra invece sull’investimento nella ricerca e nello sviluppo come strumento politico chiave per aiutate gli agricoltori a sviluppare attività redditizie e produttive. Il nostro modello è sostenere gli agricoltori australiani ad essere produttori sostenibili” conclude.
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