“Tutto sta cambiando e sta a noi tutti cambiare in meglio. Per gli agricoltori, i consumatori e gli operatori di filiera, tutti” il dictat del Presidente Nazionale UCI, Mario Serpillo, intervenuto nell’evento online di AEPI Mercati e Centri Agroalimentari 4.0.
Serpillo è pronto, come sempre, a mettere in campo tutta l’esperienza culturale e professionale maturata nell’ultradecennale impegno in UCI, denso di innumerevoli battaglie e sacrifici sempre mirati alla salvaguardia dei lavoratori e delle imprese del mondo agricolo.
“Anni durante i quali l’Agricoltura è cambiata profondamente, in meglio, e non solo per il produttore, ma anche per il consumatore e per l’intera filiera.
La crescita dell’intero settore è palpabile in termini di stili di vita, delle produzioni, gestione della logistica distributiva, conservazione, gestione e trasporto dei prodotti di filiera e i profondi cambiamenti che caratterizzano l’evoluzione delle GDO e dei mercati, oggi connotati come 4.0, sono un punto di svolta epocale. Destinato però a lasciare solchi indelebili nel nuovo scenario post Covid-19 che si va configurando”.
Serpillo, dati Istat alla mano, ha posto in evidenza alcune implicazioni per la nuova PAC che si va delineando in cui saranno investiti oltre 20 miliardi all’anno, per 6 anni, nei settori che interessano il mondo dell’agroalimentare.
“Questa quarta rivoluzione industriale che sta investendo il mondo agricolo è destinata a cambiare profondament il contesto in cui operano le imprese e le modalità di gestione interna delle imprese stesse. Oltre al modo di essere e pensare del Coltivatore, cui vengono richieste sempre più conoscenze e competenze, anche di tipo Digitale.
Il suo ruolo sta diventando sempre più di frontiera, tra l’interno e l’esterno della sua azienda. Contesti caratterizzati da sistemi a rete, con sensori e maglie di connessioni digitali e telematiche in grado di misurare ogni elemento caratterizzante le produzioni, per valutare e tenere sotto controllo efficienza, efficacia e produttività. A garanzia di profitto e qualità”.
È chiaro il messaggio del Presidente UCI: prodotti di qualità ma anche sostenibilità ambientale delle produzioni, che affianca la sostenibilità economica e sociale.
“Queste scelte faranno in modo che saremo tutti più integratori tra sistemi diversi, con filiere globalizzate ed attori in ogni dove che per interagire efficacemente dovremo riorganizzarci per interagire in modo flessibile e adattivo.
E l’Agricoltura sarà sempre meno un lavoro di braccia e sempre piùun lavoro di mente che, logicamente, richiederà sempre più cultura, competenze, impegno e compartecipazione attiva ed integrativa.
Tutto ciò porterà a prodotti sempre più salutari, sicuri e profittevoli, a beneficio, quindi, di tutti.
Per raggiungere questo ambizioso obiettivo – conclude il Presidente UCI – dobbiamo puntare alla capacità di operare in sinergia, non solo con enti ed istituzioni importanti come MIPAAF, ISMEA e CREA, ma anche e soprattutto con i produttori, gli operatori di filiera e dei mercati, ed i consumatori, che devono ricevere informazioni giuste, corrette e chiare”.
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