Istat, Ue27: annata negativa per coltivazioni, zootecnia e attività secondarie

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Nel 2020, nell’insieme dei paesi dell’Ue27 si è registrata una flessione produttiva per le coltivazioni in volume (-1,6%) e in valore(-1,2%). Una contrazione consistente ha subìto la Romania(rispettivamente -22,1% e -16,9%) ma anche la Francia (-5,1% e -3,6%), l’Irlanda (-3,5% e -4,1%) e la Danimarca 
(-2,4% e -6,7%). All’opposto la dinamica è stata fortemente positiva per la Polonia (+14,2% in volume e +15,9% in valore) e meno accentuata per la Spagna (+1,3% e +3,1%).

Tra le coltivazioni, il calo più forte ha interessato l’olio d’oliva(-24,2% in volume e -32,3% in valore) causato, essenzialmente, dal crollo della produzione in Spagna (-38,8% in volume e -45,5% in valore) e Italia (-18% e -22,9%). 

In netta flessione è risultato il comparto florovivaistico (-5,1% in volume e -0,9% in valore), anche in questo caso trascinato al ribasso soprattutto dal risultato negativo di Spagna (-12,2 in volume e 
-10,7% in valore) e Italia (-8% e -2%). Male anche i cereali (-4,4% in volume e -2,7% in valore), per i quali è stato determinante il forte calo produttivo di Romania (-37,9% e -31,4%) e Francia (-18,7% e 
-12,1%).  

Sul settore vitivinicolo (-1,2% in volume e -1,6% in valore) ha pesato la performance negativa di Italia (-1,9% e -3,1%) e Francia(-0,8% e -6,3%), non compensata dal risultato positivo della Spagna (+21,5% e +9,4%).  

In sensibile contrazione anche la quantità prodotta di ortaggi perquasi tutti i maggiori produttori, accompagnata da un generale rialzo dei prezzi (+2,5% nella media Ue) che ha portato a un aumento in valore dello 0,7%. La coltivazione della patata, a fronte di un risultato favorevole dei volumi produttivi (+9,6%), ha subìto un crollo dei prezzi del 22,1%, accusando una perdita di valore della produzione del 14,6%. 

Riguardo alla frutta, risultati molto negativi sono stati rilevati inGermania (-10,3% in volume e -10,9% in valore) e Romania(-15,3% e -5%) mentre per Francia e Paesi Bassi il calo dei volumi (rispettivamente -9,3% e -3,8%) è stato compensato da un aumento di valore indotto dal rialzo dei prezzi. L’annata frutticola è stata invece positiva per Polonia (+10,5% in volume e +14% in valore), Spagna (+2% e +12,2%), Grecia (+3% e +7,2%) e Italia(+0,3% e +12,6%).

Il comparto zootecnico ha sperimentato un incremento dei volumi dello 0,9%, con andamenti favorevoli in Danimarca (+3,3%), Spagna (+2,9%), Polonia (+1,7%) e Romania (1,4%), ma ha evidenziato una perdita di valore complessiva dell’1,6%, in particolare dovuta al pollame (-3,4%) e alle carni suine 
(-1,7%) i cui prezzi sono scesi rispettivamente del 4,5% e 3,2%. 

Un brusco calo, infine, ha colpito il comparto delle attività secondarie (-6% in volume e -4,6% in valore), riconducibile essenzialmente al crollo avvenuto in Italia.

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