Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-09242
presentato da
VALLASCAS Andrea
testo di
Martedì 11 maggio 2021, seduta n. 505
VALLASCAS. — Al Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali. — Per sapere – premesso che:
nei giorni scorsi, numerosi organi di stampa hanno dato la notizia secondo la quale le associazioni di categoria del settore agricolo avrebbero manifestato allarme per la consistente e costante crescita registrata nelle importazioni di olio d'oliva straniero nel nostro Paese;
la circostanza, secondo le associazioni di categoria, desta particolare preoccupazione sia per la qualità dei prodotti stranieri acquistati dai consumatori – che risulterebbe inferiore a quella dei prodotti italiani – sia per la concorrenza esercitata nei confronti dei produttori italiani grazie alla possibilità di applicare dei prezzi inferiori perché commisurati alla qualità inferiore del prodotto;
questa dinamica di mercato, secondo le associazioni, sarebbe determinata dal notevole aumento avuto dalla domanda di olio d'oliva, anche per effetto di una maggiore consapevolezza sull'importanza di una corretta alimentazione e sulla scia della dieta mediterranea dichiarata patrimonio dell'umanità dall'Unesco, nella quale l'olio d'oliva extravergine riveste un ruolo di particolare rilevanza;
a questo proposito, è il caso di riferire che nel 2018, sulla base dei dati pubblicati dal Consiglio oleico internazionale (Coi), la Coldiretti aveva stimato che negli ultimi 25 anni il consumo di olio d'oliva fosse aumentato nel mondo del 49 per cento;
questi risultati, secondo alcuni osservatori, avrebbero richiamato nel mercato una molteplicità di operatori di tutto il mondo che sfrutterebbero il successo dello stile alimentare made in Italy immettendo, però, nel mercato interno prodotti di qualità inferiore che spesso sarebbero venduti a prezzi superiori al loro valore effettivo;
a questo proposito, l'edizione del 4 maggio 2021 dell'Unione Sarda ha riferito che, secondo la Coldiretti, sulla base di una ricerca di mercato condotta dal portale di comparazione prodotti «il Salvagente», «ben 7 miscele di oli stranieri venduti come extravergini sui 15 analizzati al panel test sono risultati essere dei semplici oli di oliva vergine»;
per quanto riguarda il mercato dell'olio d'oliva straniero in Italia, l'associazione sostiene che «Le bottiglie di olio straniero presenti sugli scaffali di supermercati, negozi e discount sono aumentate del 5 per cento nell'ultimo anno superando quota 700 milioni»;
questo fenomeno, oltre a configurare profili illeciti a danno dei consumatori, minaccerebbe l'altissima qualità delle materie prime di molte regioni italiane impegnate nello sviluppo di filiere di qualità, che rischiano, viceversa, di essere oscurate da prodotti venduti a prezzi stracciati;
a questo proposito, è il caso di riferire l'allarme dato dalla Coldiretti della Puglia (in base ai dati di "Frantoio Italia" dell'ispettorato centrale repressioni frodi (Icqrf) del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali sulle giacenze di olio dell'Unione europea in Puglia secondo cui «si farebbe pagare di più ai consumatori un prodotto che invece può valere fino alla metà del prezzo indicato, visto che ha una qualità inferiore»;
per colmare il divario tra la crescente domanda e l'offerta di olio extravergine d'oliva italiano, l'Unione sarda nel citato articolo ha raccolto il suggerimento di un esperto secondo il quale, per raddoppiare le produzioni «non servirebbero grandi piani a lungo termine, ma interventi mirati, tanto per fare uno dei tanti esempi possibili, su potature e concimazioni. Misure che aumenterebbero la resa permettendoci di venire incontro alle richieste di mercato» –:
quali iniziative intenda adottare, per quanto di competenza, anche di natura normativa per tutelare consumatori e produttori italiani di olio extravergine d'oliva dall'immissione nel mercato interno di prodotti stranieri di qualità spesso scadente;
se non ritenga opportuno, per quanto di competenza, assumere iniziative volte a valorizzare il comparto oleario italiano, anche al fine di favorire l'aumento dell'offerta in relazione del crescente aumento d'interesse del prodotto italiano.
(4-09242)
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