Il valore sociale dell’agricoltura è tangibile non solo in termini di occupazione e tutela del territorio, ma anche per i risultati positivi nel contrasto alle disuguaglianze – dichiara Andrea Michele Tiso, presidente nazionale Confeuro. Uno studio diffuso di recente da Aiccon e Ubi Banca ha misurato l'impatto in termini di occupazione e produzione delle imprese sociali, evidenziando come le aziende agricole abbiano spesso un ruolo da protagonista nel rispondere ai bisogni del territorio e delle persone svantaggiate.
Dalla ricerca, effettuata su 1267 realtà con 14.196 dipendenti - per lo più meridionali - emerge la capacità del mondo agricolo di includere i soggetti più deboli e di promuovere la coesione sociale, riattivando le comunità e rimettendo in moto le economie locali – continua Tiso. In termini di dimensioni economiche, è il turismo sociale il settore che ha prodotto in media i migliori risultati, sia rispetto alla redditività dell’organizzazione (+82% di utile) che dell'occupazione (+78% di dipendenti). Le imprese attive nell’agricoltura sociale sono inoltre protagoniste nel campo dei contratti di rete (il 50% del totale), perché capaci di costruire partnership che generano nuove opportunità di occupazione e sviluppo sostenibile.
Di fronte a uno scenario in cui le disuguaglianze continuano ad aumentare, anche a causa della crisi sanitaria, l'agricoltura sociale è una risorsa preziosa su cui è opportuno investire non solo per il rilancio dell’economia, ma anche per uno sviluppo inclusivo capace di offrire nuove prospettive di crescita e lavoro.
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