Dopo tanti incontri online, finalmente riprendono le attività ordinarie in presenza anche per Confagricoltura Brescia, che ha celebrato ieri l’assemblea dei soci per l’approvazione del bilancio preventivo 2021 e del consuntivo 2020, con parte delle aziende agricole collegate a distanza e parte nella sede degli uffici di Confagricoltura a Leno. Il presidente Giovanni Garbelli è intervenuto alla presenza dei vicepresidenti Oscar Scalmana e Luigi Barbieri, dell’assessore regionale all’Agricoltura Fabio Rolfi e di molti presidenti delle sezioni economiche.
L’associazione, anche nel 2020, si è confermata una realtà solida, in grado di affiancare le imprese nonostante le grandi difficoltà della pandemia. Al calo ormai irreversibile delle aziende agricole iscritte alla Camera di commercio di Brescia (erano 9.662 a fine 2020, meno 142 rispetto al 2019) e degli addetti (da 16.164 nel 2019 a 15.319 lo scorso anno), Confagricoltura Brescia contrappone una sostanziale tenuta, associando oggi oltre tremila imprese e confermandosi la prima associazione datoriale, rappresentando oltre la metà delle giornate lavorative degli operai agricoli.
Anche il bilancio resta solido e ben strutturato, puntando a un continuo rafforzamento, a partire da forti investimenti nello sviluppo professionale, con sedi sempre più adeguate sia per personale sia di dotazioni. “Questo ci consente di garantire un servizio di prossimità altamente qualificato - ha dichiarato il presidente Garbelli -. Grazie a un lavoro in sinergia con i presidenti delle sezioni riusciamo a portare l’esperienza e le proposte imprenditoriali bresciane sui tavoli regionali e nazionali, basti dire che tre nostri rappresentanti sono ai vertici nazionali: Francesco Martinoni per il latte, Alessandro Bettoni della Bioeconomia e Fausto Nodari vicepresidente dei cereali”.
L’intervento di Garbelli ha puntato molto su attualità e prospettive: “Ancora molti settori stanno risentendo della crisi, per questo continuiamo a lavorare a tutti i livelli istituzionali. Per noi il volano della ripresa è senza dubbio costituito da sostegni mirati, ma soprattutto dagli interventi che supportano la voglia di fare impresa, come il rafforzamento dei provvedimenti di Agricoltura 4.0, per i quali cui ci siamo spesi con grande forza. Ora che la fine della pandemia si intravede, dobbiamo essere pronti alle grandi sfide che ci attendo: cogliere appieno le opportunità della transizione ecologica sulle quali l’agricoltura bresciana resta all’avanguardia. E poi sviluppare l’approccio verso mercati esteri, dove i numeri dell’export ci danno sempre più ragione, e rafforzare i rapporti di filiera e l’aggregazione dell’offerta che, insieme all’innovazione, sono strumenti fondamentali per consentire una maggiore redditività delle imprese agricole”.
Green deal, Pac e Farm To Fork sono progetti sui quali Confagricoltura è già al lavoro, per portarli al centro della discussione. Un atteggiamento che non è sfuggito all’assessore Rolfi, che ha dichiarato di “apprezzare il confronto e l’approccio sia interno, sia all’esterno, messo in atto da Confagricoltura Brescia, basato sulla concretezza e sulla chiarezza degli obiettivi da conseguire”, sempre restando fedeli ai valori dell’organizzazione.
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