Cai, Anga-Piacenza: i giovani non vogliono lasciarsi rubare il futuro

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“Sul futuro di Terrepadane condividiamo la preoccupazione espressa da Confagricoltura Piacenza” – dichiara Corrado Peratici presidente dell’associazione dei Giovani di Confagricoltura Anga. “Anche noi giovani vogliamo che il Consorzio Agrario resti a Piacenza e siamo fortemente contrari ad un suo accorpamento in Consorzi Agrari d’Italia (CAI). Da oltre cento anni il nostro consorzio, realtà cooperativa voluta dai nostri bisnonni, lavora in simbiosi con le nostre aziende e con il territorio. Non siamo disposti a lasciarci rubare il futuro. Le nostre imprese contano sulla collaborazione del Consorzio agrario e sulla competenza delle professionalità che in esso lavorano”. Più in generale – ad avviso dei giovani di Confagricoltura - rinunciare al Consorzio significherebbe anche ridurre le possibilità di crescita per le prossime generazioni di piacentini che senza di esso si vedrebbero derubati di un importante volano dell’economia locale e di posti di lavoro. “La ricchezza e le prospettive di una terra sono fatte dal tessuto economico locale, abbiamo già perso strutture che erano a supporto dell’agricoltura e delle nostre imprese – ricorda Peratici, che parla a nome di tutti i giovani della sua associazione - non ci possiamo permettere che anche questo patrimonio comune ci venga sottratto. Il Consorzio fa parte della storia delle nostre imprese e deve poter far parte anche del nostro futuro. È una struttura che assume risorse qualificate ed eroga servizi importanti alle nostre imprese perché chi vi lavora conosce bene le nostre necessità e peculiarità. È fondamentale che Terrepadane, sia come centro operativo che decisionale, resti la realtà autonoma ed efficiente che conosciamo. Noi giovani siamo i primi a volar innovare e a guardare al futuro – prosegue Peratici - ma in modo chiaro, puntuale e preciso, cosa che il progetto di adesione a Cai non è.  La nostra – conclude – non è una posizione ostruzionistica, anzi, vogliamo che Terrepadane possa contare su un Cda maggiormente rappresentativo del nostro territorio. Ben venga, infatti, la lista pluralista in cui, con spirito di servizio, compaiono nomi importanti di Confagricoltura, a fianco di quelli di altre associazioni: una lista che rappresenta aziende di dimensione e vocazioni diverse, che è rappresentativa della ricchezza e della poliedricità della nostra agricoltura. Auspichiamo, dunque, questo passo avanti verso la trasparenza e in questo senso è fondamentale la nostra richiesta a chi guiderà il Consorzio di mantenere unita e forte la nostra comunità assicurando un futuro ai giovani di questa provincia. Ogni giorno è sempre più difficile affrontare scelte aziendali, abbiamo tanti problemi quotidiani e noi abbiamo bisogno di chi ci aiuti a superarli e non di un carrozzone che li crei”.

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